Sono 225.000 i celiaci diagnosticati in Italia. Di questo importante numero ben 52 mila sono bambini o adolescenti. Si tratta di una intolleranza in crescita.
Il motivo dominante starebbe nella modificazione del tipo di alimenti che ingeriamo
. Il grano che oggi portiamo sulle nostre tavole e quello dal quale si ricavano farine e pasta, è un grano selezionato da anni di agricoltura intensiva.
Questo processo ha condotto alla scelta di chicchi con
un elevato contenuto di glutine. Il grano più glutinoso, infatti, permette una migliore lavorazione della farina a livello industriale, creando impasti più facili e veloci da lavorare.
Si stima, inoltre, che
i celiaci siano il triplo di quanto ufficialmente riportato, poiché molti pazienti non sono diagnosticati. Si arriverebbe, quindi, all’1% della popolazione generale:
più di 600.000 persone.
Celiachia o Gluten Sensitivity?
Intanto
, è bene distinguere due diversi tipi di disturbo legato al glutine: la Celiachia (o Morbo Celiaco) e la sensibilità al glutine.
La prima è una vera e propria intolleranza ad alimenti contenenti glutine. Si tratta di una patologia del sistema immunitario che ha come effetto la risposta allergica dell’organismo. Si crea, infatti, una
attivazione delle immunoglobuline A e G che intaccano i villi intestinali.
Le conseguenze possono essere importanti:
sopraggiunge una progressiva atrofia dei villi e il loro successivo appiattimento con conseguente malassorbimento. Si scatenano infatti episodi di diarrea e meteorismo che spesso sono i primi campanelli d’allarme di questa patologia.
La corretta diagnosi è fondamentare in quanto si potrà arrivare a stadi così elevati da creare perforamenti della mucosa intestinale.
Diversamente
la “sensibilità al glutine” o “Gluten Sensitivity” nonostante presenti una sintomatologia simile, accompagnata da cefalea, sonnolenza, apatia etc.
non comporta conseguenze gravi.
Non solo, i sintomi rientrano facilmente riducendo l’apporto di glutine nella dieta quotidiana. La sensibilità al glutine non è diagnosticabile poiché non scatena le immunoglobuline A e G come per la celiachia. L’unica indagine possibile è il dosaggio di anticorpi antigliadina (AGA) .
La diagnosi della celiachia infantile
La diagnosi di morbo celiaco nei bambini oggi sarà più semplice grazie alle nuove linee guida europee prodotte dalla Società europea di gastroenterologia pediatrica.
Secondo queste direttive
la diagnosi può essere posta senza necessità della biopsia intestinale, un esame altamente invasivo in età pediatrica.
Le nuove linee guida, insomma, confermano la pratica in uso giù dal 2012 con la rilevante novità che la platea si allarga, coinvolgendo anche i bambini asintomatici.
Da oggi
per accedere alla diagnosi senza biopsia non bisogna più fare il test per la tipizzazione HLA (un esame che individua la maggiore o minore predisposizione di un individuo a sviluppare la).
Per procedere alla diagnosi della celiachia infantile senza biopsia, saranno necessarie due condizioni:
- un’analisi del sangue che rilevi l’alta presenza di anticorpi specifici per la celiachia (antitransglutaminasi)
- il test di positività degli anticorpi antiendomisio.
I medici affermano che oggi quasi la metà dei bambini riceve questo tipo di diagnosi: “Teniamo sempre in attenta considerazione che rivedere la diagnosi in un paziente che è a dieta senza glutine da anni non è facile dal momento che richiede la riesposizione al glutine. . Ha affermato
Riccardo Troncone, professore di Pediatria all’università degli studi di Napoli –
Il momento in cui si fa per la prima volta la diagnosi diventa quindi cruciale”.
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